Motociclismo

Hardalpitour '23 da Sanremo al Sestriere: record di rider, mai un’edizione così

di Fabio Pettenò
Ben 539 partecipanti di 15 nazioni e 22 team ufficiali. Una maratona di 42 ore dal mare al Comune più alto d'Italia attraverso la natura incontaminata e percorsi tutti da scoprire
Il passaggio di due partecipanti alla HAT, sui sentieri delle Alpi Cozie
Il passaggio di due partecipanti alla HAT, sui sentieri delle Alpi Cozie
Il passaggio di due partecipanti alla HAT, sui sentieri delle Alpi Cozie
Il passaggio di due partecipanti alla HAT, sui sentieri delle Alpi Cozie

La 15ª edizione della Hardalpitour, il raid motociclistico che unisce la Riviera dei Fiori al Comune più alto d'Italia, nelle Alpi Cozie, entra nella storia come la più coinvolgente, la più appassionante e la più partecipata di sempre.

Fondata nel 2009 sul principio chiave dell’Adventouring, la manifestazione ideata dalla lungimiranza di Corrado Capra ha colto nel segno offrendo un turismo dinamico, a cavallo di una motocicletta fuoristrada, lontano dagli itinerari consueti. L’obiettivo: vivere una natura incontaminata e realtà storiche inattese.

Moto fuoristrada, emozioni per immagini dalla HAT 2023

Numeri straordinari

Numeri straordinari per l’edizione 2023: 539 partecipanti, record assoluto, con un incremento del 13 per cento rispetto allo scorso anno. Il richiamo della Hat è stato fortissimo: dalla partenza a Sanremo all’arrivo al Sestriere atleti provenienti da 15 nazioni diverse in rappresentanza di 22 team ufficiali. Presenti le più importanti case costruttrici del fuoristrada.

I partecipanti

Nell'elenco, i nomi di rilevo si sprecano. C'erano KTM, con lo stunt-rider Marco Iob, il giovane chef Roberto Valbuzzi e Roberto Ungaro; Gas Gas, con Roberto Tonelli e Husqvarna, con il dakariano Maurizio Gerini; Suzuki, con i dakariani Cesare Zacchetti e Ottavio Missoni; Kove, con il suo presidente Xue Zhang e Cesare Galli, titolare della Pelpi Int; Triumph, con Andrea Perfetti e Salvo Pennisi di Pirelli; Moto Morini, con il campione spagnolo Oriol Mena e Luca Marcotulli; Honda con Francesca Gasperi, Renato Zocchi e le ragazze di Dal Tacco al Tassello; Royal Enfield, con Sasa Di Benedetto e una squadra di Himalaian; BMW, con la squadra degli istruttori della GS Academy Ed ancora altri piloti dei team Continental, Interphone, SW Motech, Enduristan, My Tech, Mosko Moto, Yamaha Twinsbike, Spanu Academy, Seipercento e il blogger Federico Marretta con un nutrito gruppo di amici. Da segnalare anche la presenza di Xue Zhang, CEO della cinese Kove, che ha destato simpatia e curiosità in questa HAT che vedeva l’esordio delle sue moto sul nostro territorio.

Il percorso dell'avventura

Un percorso eccezionale ha esaltato le qualità di guida dei partecipanti, che hanno potuto assaporare le bellezze del territorio italiano. Sono stato 1500 i chilometri di strade uniche percorse per quattro tipologie diverse di tracciato: il «Discovery» di 490 chilometri a cui hanno preso parte 190 iscritti; il «Classic» di 580; l’«Extreme» di 780; la grande novità «Extreme 1000», 985 chilometri riservati a soli 40 piloti tra i più esperti ed estremi.

Maratona di 42 ore

Una vera e propria maratona no-stop di circa 42 ore stimate con un centinaio di chilometri nuovi e un bivacco notturno a Oncino. Impeccabile l’organizzazione approntata da Over2000riders: una sessantina gli addetti.

L'attenzione alla sostenibilità ambientale

Importante apertura fatta nel corso del briefing al tema della sostenibilità ambientale, un manifesto di responsabilità e comportamento che gli organizzatori, Corrado Capra in testa, intendono portare avanti per il futuro della manifestazione e quindi per lo sviluppo della disciplina. Tutto questo grazie a comportamenti organizzativi e dei partecipanti virtuosi che portino alla possibilità di una certificazione di impatto ambientale sostenibile dell’evento, con l’acquisto di quote di CO2, con il controllo della rumorosità delle moto partecipanti. L’obiettivo è rendere la HAT e di conseguenza l’adventouring una disciplina in linea con i migliori comportamenti possibili nel suo ambiente elettivo, i territori più isolati, le strade minori, la natura. Da qui passerà il futuro dell’adventouring.

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