Il codice di comportamento alla pratica del fuoristrada consapevole, sostenibile e rispettoso

L’Adventouring, il fuoristrada turistico, spesso viene additato come incompatibile con la tutela dell’ambiente e con le attività ricreative legate alla natura in generale. Questo accade perché una minoranza di persone pratica il fuoristrada con comportamenti che, spesso, contravvengono le norme e le regole di rispetto degli altri utenti.
Sulla base di queste considerazioni la disciplina dell’Adventouring si è dotata di un codice di comportamento (Codice Etico) alla pratica del fuoristrada consapevole, sostenibile e rispettoso. L’elaborazione delle regole del Codice Etico è stata realizzata da esperti della Federazione Motociclistica Italiana (FMI) che vantano una trentennale esperienza nel percorrere le strade sterrate, le mulattiere e le piste che attraversano la nostra penisola. L’ispirazione viene anche dalle norme di “buon senso” e del rispetto degli altri nonché dalle opportune indicazioni tecniche e di sicurezza.
La FMI le ha fatte sue e ne costituisce il garante istituzionale deputato per assicurare la più corretta pratica della disciplina sul territorio nazionale. L’impegno per tutti è quello di garantire il rispetto delle norme del Codice Etico durante lo svolgimento delle manifestazioni. Solo così si potrà assicurare lo sviluppo futuro all’Adventouring.

Codice Etico Adventouring

1) Rispetto integrale della normativa vigente (statale, regionale nonché le disposizioni di altri Organismi ed Enti abilitati) in materia di accesso, circolazione e stazionamento lungo la rete viaria.
La legislazione in materia è spesso poco chiara, il proliferare di divieti, anche non chiaramente giustificati, la segnaletica in loco spesso carente o lacunosa di informazioni, la natura isolata dei percorsi, inducono molti a tenere comportamenti poco corretti. Quanti si impegnano al rispetto delle norme contenute in questo codice etico non solo ribadiscono questa volontà, ma si fanno anche parte attiva nella divulgazione di questi principi.

2) Impegno a tenere nei confronti degli altri utenti (quali pedoni, ciclisti, escursionisti a cavallo ecc..) dei comportamenti atti a facilitare lo svolgimento delle rispettive attività.
Tale impegno prevede, oltre al rispetto delle norme esistenti (limiti di velocità, divieti accessi, etc.) anche di porsi volontariamente e sistematicamente ulteriori restrizioni atte al raggiungimento degli obiettivi indicati.
In particolare:
ridurre al massimo la velocità di transito in prossimità di insediamenti umani ed animali, e nell’incrociare altri utenti;
fermarsi sul ciglio della via per agevolare al massimo il transito nella direzione opposta di persone, velocipedi, animali che, per loro stessa natura, sono più esposti alle difficoltà del fondo stradale;
ridurre, limitandoli allo stretto indispensabile, tutti quei comportamenti che possano indirettamente infastidire o danneggiare gli altri utenti, pur non contravvenendo ad alcuna norma codificata;
prodigarsi fattivamente, dando tutta la propria disponibilità, per informare, portare aiuto e soccorso ad altri utenti qualora la situazione lo richieda.

3) Impegno a mantenere nei confronti dell’ambiente e della natura circostante comportamenti atti a tutelarne il valore.
In particolare:
evitare qualunque azione (transito, permanenza, rumori non motivati etc.) che possa creare pericolo o solo infastidire gli animali presenti nella zona;
effettuare una corretta gestione dei rifiuti eventualmente prodotti;
evitare l’accensione di fuochi non motivati anche ove questo non sia proibito;
evitare di danneggiare (prelevando od asportando) la flora per alcun motivo.

4) Impegno a mantenere un atteggiamento di vigilanza nei confronti dell’ambiente circostante, allo scopo di prevenire accadimenti o comportamenti che possano costituire rischio o pericolo per la comunità o danneggiare l’ambiente stesso.
Questo è un impegno di notevole portata perché richiede un’assunzione di iniziativa personale che spesso viene evitata.
Per il fatto stesso di transitare con una certa regolarità su percorsi che spesso sono poco frequentati, se non abbandonati del tutto, si ha occasione di rilevare l’insorgere di fenomeni che possono, nella loro evoluzione, costituire fonte di rischio e pericolo. In particolare:
prodigarsi nel segnalare tempestivamente eventuali condizioni di precarietà di transito sulla rete viaria dovute a dissesto (frane incipienti, alberi pericolanti, etc.) e che possano costituire possibili rischi per gli utenti.

5) Impegno attivo nel divulgare questa cultura comportamentale presso gli ambienti e gli utenti interessati.

Questo tipo di attività è quella che garantirà che sempre un maggior numero di utenti, appassionati e simpatizzanti del turismo fuoristrada, venga sensibilizzato e si faccia parte attiva.

6) Impegno a mantenere dei comportamenti che non portino a rischi prevedibili per sé e per gli altri utenti.
Si tratta di impegnarsi a valutare, sempre con responsabilità e obbiettività, tutte le difficoltà che certi percorsi o particolari situazioni possono comportare, al fine di evitare rischi per tutti e costi per la comunità. In particolare:
essere sempre documentati sul percorso e sulle difficoltà che esso presenta in modo da affrontarlo nelle migliori condizioni;
essere attrezzati con dispositivi ed apparecchiature funzionanti (carte geografiche. adeguate, telefoni cellulari, radio ricetrasmittenti, ecc..), tali da poter affrontare, nel migliore dei modi, eventuali imprevisti;
essere informati su come contattare gli enti di pronto intervento nei casi di emergenza.